Tassi di interesse annui fino al 600% e vittime costrette a cedere immobili di proprietà agli strozzini per ripagare i debiti. Tre arresti questa mattina in provincia di Como nell’ambito dell’operazione “Chi vuol essere milionario”, che ha fatto emergere numerosi episodi di usura che hanno coinvolto imprenditori e professionisti in difficoltà economica. La procura sottolinea la reticenza e la paura a denunciare delle vittime e segnala un aumento di questi reati in seguito ai problemi finanziari causati dall’emergenza sanitaria.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Pasquale Addesso e affidata al nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza è sfociata in tre arresti per usura, estorsione ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria. In carcere Paolo Barrasso, 59 anni, e Gabro Panfili, 74 anni. Agli arresti domiciliari il terzo destinatario dell’ordinanza, Giovanni Gregorio, pensionato di 82 anni.
“L’indagine non è partita da denunce delle vittime, che al contrario purtroppo sono reticenti – ha sottolineato il procuratore di Como Nicola Piacente – L’inchiesta è nata solo dopo l’arresto, nell’ambito di un altro fascicolo per bancarotta, di Bruno De Benedetto che agli inquirenti ha svelato di come, in un periodo di forte difficoltà economica si fosse affidato alle persone ora arrestate per usura”.
Al solo De Benedetto, gli arrestati, in un periodo di quattro anni avrebbero prestato complessivamente quasi un milione di euro a tassi tra l’80% e il 600%. La vittima sarebbe stata anche costretta ad assumere fittiziamente una donna nigeriana per farle avere il permesso di soggiorno, pagandola senza che lei facesse alcuna attività.
Gli inquirenti hanno identificato almeno 13 imprenditori e professionisti che hanno ottenuto denaro dagli arrestati e l’indagine prosegue perché gli episodi di usura potrebbero essere ben più numerosi. “Pare evidente che gli arrestati gestivano canali di finanziamento alternativi ai sistemi leciti – ha detto Addesso – Gestivano prestiti in modo sistemico e, essendo già stati accusati di usura avevano ideato meccanismi di calcolo degli interessi articolati, per evitare di essere scoperti. Le vittime sono imprenditori o professionisti impossibilitati ad accedere a canali di finanziamento leciti per precedenti difficoltà economiche”.