Treni dimezzati e un “buco” di sei ore al mattino. I pendolari della Como-Lecco – linea sulla quale vengono spesso segnalati disagi e disservizi – tornano a scrivere ai vertici della Regione Lombardia, assessori e presidente del Consiglio regionale.
“Avevamo già scritto il 29 marzo – dicono – suggerendo l’incremento di servizio che a nostro avviso Trenord avrebbe dovuto apportare per consentire l’utilizzabilità della linea Como-Lecco da parte dei viaggiatori a decorrere dalla cosiddetta fase 2 dell’emergenza Covid; purtroppo non abbiamo ricevuto una risposta e sulla Como-Lecco vengono effettuate solamente 10 corse delle 23 abituali e al mattino vi sono solamente una corsa per direzione e un buco di ben 6 ore senza alcun treno”,
I pendolari parlano di “un servizio praticamente azzoppato, che non può fare altro che costringere i viaggiatori a trovare alternative. Come si può pretendere – chiedono – che con una sola corsa al mattino le persone prendano il treno? Resta poi inoltre l’enorme buco di servizio: 6 ore senza un treno significa scoraggiare totalmente l’utilizzo del treno e farli circolare vuoti. Ora, verificando l’orario pubblicato da Trenord, valido dal 3 giugno – proseguono i pendolari – ci rammarichiamo del fatto che sulla linea Como-Lecco resterà ancora in vigore l’orario ridottissimo del periodo Covid. Questo non permette l’utilizzo dei treni da parte di molti viaggiatori, a causa della ridotta quantità di corse, in particolare al mattino. Vorremmo sapere per quale motivo si è deciso di penalizzare la Como-Lecco -e tutto il territorio attraversato dalla linea- decidendo di non ripristinare il servizio con il numero di corse pre- Covid.
Restiamo in attesa di una risposta – scrive ai vertici regionali Giovanni Galimberti, del comitato pendolari Como-Lecco – che crediamo non interessi solamente a noi ma a tutto il territorio della Como-Lecco che a nostro avviso non merita un trattamento come quello attuale: il 43% dei treni e un buco di 6 ore al mattino”.