Presunti abusi sessuali in preseminario. Il promotore di giustizia del Tribunale dello Stato Vaticano, l’equivalente di un pubblico ministero, ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di due sacerdoti della diocesi lariana: il comasco don Gabriele Martinelli con l’accusa di abusi sessuali, e don Enrico Radice, all’epoca dei fatti rettore del preseminario, con l’accusa di favoreggiamento.
I fatti risalgono agli anni precedenti al 2012: una serie di presunti abusi sessuali che sarebbero stati commessi all’interno del Preseminario San Pio X di Roma, collocato vicino alla Casa Santa Marta. La diocesi di Como è toccata dalla vicenda per due differenti aspetti: in primo luogo, per i due sacerdoti. In secondo luogo, il Preseminario di Roma fa istituzionalmente capo dalla diocesi di Como. Le indagini erano state avviate nel novembre del 2017 a seguito di un’inchiesta giornalistica.
Decisivo, nell’iter giudiziario della vicenda, è stato l’intervento di papa Francesco. Gli episodi denunciati risalgono infatti ad anni in cui la legge all’epoca in vigore impediva il processo in assenza di querela della persona offesa da presentarsi entro un anno dai fatti contestati. Il 29 luglio scorso, però, papa Bergoglio con un apposito provvedimento ha rimosso la causa di improcedibilità, quindi è stato possibile incardinare l’indagine e la successiva richiesta di rinvio a giudizio.