Perizia shock sul Viadotto dei Lavatoi. L’assessore alle Opere Pubbliche di Palazzo Cernezzi, Vincenzo Bella, non entra nel merito della relazione, che non ha avuto ancora modo di visionare. Non dà giudizi neanche sulle amministrazioni che lo hanno preceduto a Palazzo Cernezzi ma difende il lavoro svolto in questi primi anni di mandato e soprattutto risponde a quello che i tecnici del Tribunale di Como definiscono “grave rischio occulto”: ossia i segni di degrado, per esempio su alcune travi.
“I segni su alcune travi sono già state oggetto di controllo da parte dei tecnici comunali – dice Bella – Ci siamo avvalsi di ditte specializzate per svolgere indagini di tipo strumentale e per effettuare dei carotaggi al fine di verificare la situazione. Dovevamo decidere se la trave andava sostituita nell’ambito dei lavori di ripristino e le analisi dei tecnici hanno scongiurato un’eventuale sostituzione”.
Poi l’assessore spiega: “Noi abbiamo messo in campo fin da subito tutte le risorse necessarie per riportare il viadotto alle sue funzionalità e garantirne la sicurezza, anche con ridotte capacità portanti – il riferimento è al divieto di transito per i messi pesanti – Ora lavoriamo affinché riprenda l’intera funzionalità del ponte, con il via libera anche ai camion – continua – Il progetto definitivo è in fase di confronto con Rete Ferroviaria Italiana, unico interlocutore esterno al Comune, mentre i progettisti vanno avanti con il progetto esecutivo”. Sulla sicurezza del ponte, Bella aggiunge: “Avevamo già fatto intervenire esperti per avere un giudizio sulla sicurezza del ponte, tra i quali il professor Giorgio Malerba, docente del Politecnico di Milano e tra i periti della Procura per il crollo del Ponte Morandi a Genova”. Infine l’assessore conclude: “Figure qualificate ed esperti si stanno occupando del viadotto. Il nostro obiettivo è ripristinare le condizioni di sicurezza”. Intanto per vedere riaperto il ponte che collega Oltrecolle a Canturina occorrerà attendere il 2020.
io x sicurezza non ci passo