Sono passati 26 anni dalla strage di via D’Amelio a Palermo (19 luglio 1992) che spazzò via la vita di sei persone, tra cui quella del magistrato Paolo Borsellino, protagonista con Giovanni Falcone del pool antimafia che portò al maxiprocesso del 1986.
E proprio al martire della mafia, l’amministrazione comasca ha deciso di intitolare la biblioteca civica di Como. La proposta di intitolazione era arrivata dall’associazione San Francesco che da tempo si occupa di contrasto alle mafie. Nel corso di un tavolo di confronto tra alcune delle associazioni del territorio attive su questo fronte, tra le quali Progetto San Francesco e Libera, alla presenza del vicesindaco Alessandra Locatelli, è stata decisa l’istituzione di un tavolo permanente sulla legalità. L’iter per l’intitolazione prevede ora il passaggio della delibera in Prefettura, una volta approvata, le associazioni e il Comune presenteranno in conferenza stampa l’iniziativa e la contemporanea istituzione del tavolo.
“Non posso che essere molto grata e contenta per questa iniziativa, che deve essere un invito a non dimenticare mai e a porsi degli obiettivi”, spiega la figlia del giudice, Fiammetta Borsellino, in un’intervista al Corriere di Como. “Quello che è successo ha offeso l’intelligenza e la buona fede di tutto il popolo italiano – racconta ancora Fiammetta Borsellino – Deve sempre essere forte la richiesta di verità. Tutti se ne devono fare carico, non solo i giudici”.