Il sindaco di Cantù, Edgardo Arosio, è incompatibile. E’ arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che dà ragione all’impresa del fratello e della cognata del primo cittadino.
Impresa di pompe funebri che, prima che Arosio diventasse sindaco, aveva vinto un appalto in Comune. Dettaglio, questo, che rendeva Arosio eleggibile ma incompatibile con la carica di sindaco. L’impresa non ha rinunciato all’appalto, il Comune ha cercato di annullare la gara ma la giustizia amministrativa, Tar prima e Consiglio di Stato poi, ha dato ragione all’impresa.
Quindi, Arosio è incompatibile con la carica di sindaco. E quasi sicuramente nelle prossime ore rassegnerà le dimissioni. L’alternativa sarebbe presentare un ricorso in sede civile contro la norma che decreta l’incompatibilità, strada tortuosa che Arosio non sembra proprio voler imboccare.
“Sono molto sereno – dice – ho lavorato con il massimo impegno e le sentenze si rispettano. Mi prendo qualche giorno per riflettere, ma non ho intenzione di finire nel tritacarne mediatico per aver intrapreso altri percorsi giudiziari. L’amministrazione canturina stava lavorando molto bene, con un’ampia maggioranza e un’azione sul territorio apprezzata dai cittadini. Mi spiace quindi per l’esito della vicenda – conclude Arosio – ma, ripeto, non ho alcun rammarico e sono sereno”. Il sindaco si riserva, come anticipato, qualche giorno di riflessione con i vertici della Lega e la maggioranza, al tempo stesso però si dice pronto anche a rassegnare le dimissioni. In questo caso, arriverebbe un commissario e Cantù tornerebbe al voto a maggio dell’anno prossimo.
Ebbasta con ‘sta telenovela.
Arosio si ritiri in buon ordine.
Giustamente, il Consiglio di Stato gli ha dato torto, visto che si era fatto eleggere in violazione di una legge.
P.S. Il ricorso per Cassazione contro una sentenza del Consiglio di Stato è ammesso solo per “motivi inerenti alla giurisdizione”.
Che non è evidentemente il caso di Arosio.