Una fabbrica di monete false in grado di produrre migliaia di pezzi da 2 euro contraffatti, legata a una fiorente attività di spaccio di droga. Un’attività scoperta e smantellata dai carabinieri della compagnia di Cantù nell’ambito di un’indagine partita dal sequestro, a Cermenate, di oltre 4mila monete fasulle e sfociata oggi nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per 16 indagati, 15 in carcere e uno ai domiciliari.
Dal territorio lariano, l’indagine si è estesa ad altre zone d’Italia e oggi i provvedimenti sono stati eseguiti nelle province di Como, Lecco, Monza Brianza, Milano, Imperia e Cremona. Hanno lavorato i militari della compagnia di Cantù, con il supporto di personale del comando provinciale di Como e di quelli territorialmente competenti, oltre che del comando carabinieri antifalsificazione monetaria. Gli indagati sono accusati a vario titolo di detenzione per fine di spaccio e di spaccio di cocaina per un totale di circa 10 chilogrammi, di associazione per delinquere finalizzata alla fabbricazione e messa in circolazione di monete false, detenzione, acquisto e spendita di monete da due euro false.
L’indagine dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Cantù è partita dall’arresto, il 30 agosto scorso a Cermenate di un uomo fermato con 426 grammi di cocaina e oltre 4.200 monete false da 2 euro. La zecca clandestina era a Garbagnate Monastero e le monete venivano vendute ad acquirenti consapevoli della falsità del denaro e interessati a utilizzarle al costo del 30% circa del valore nominale delle monete prodotte
Il procuratore della Repubblica Nicola Piacente ha voluto esprimere “sincero apprezzamento per il grande sforzo investigativo e organizzativo profuso, nonostante l’attuale emergenza sanitaria, dall’Arma dei Carabinieri nello svolgimento delle indagini, nella esecuzione dei provvedimenti cautelari e delle perquisizioni”.