Interrogato in videoconferenza dal giudice dell’udienza preliminare, resta in carcere al Bassone Antonio Ballan, 52enne di Como accusato dell’omicidio di Roberto Fusi, ucciso da un colpo di pistola partito per errore nell’abitazione dell’omicida, mentre i due amici stavano guardando l’arma.
Ballan, assistito dal legale Riccardo Guido, ha risposto alle domande e ha riconfermato quanto già aveva riferito al magistrato che coordina l’inchiesta, Mariano Fadda. Il 52enne è accusato di omicidio colposo, detenzione abusiva di arma e occultamento di cadavere. Al termine dell’interrogatorio è stata confermata la custodia cautelare in carcere.
Secondo quanto ricostruito, venerdì 7 marzo Ballan e Fusi hanno trascorso la serata assieme a casa del primo, in via Ciceri, con anche altri due amici. I quattro avrebbero iniziato a guardare le armi del 52enne e lo stesso Fusi avrebbe poi chiesto di poter vedere la pistola calibro 9×21 che poi lo ha ucciso. Il proprietario avrebbe tolto il caricatore e consegnato l’arma all’amico. Si sarebbe poi allontanato e sarebbe tornato nella stanza poco dopo. Fusi gli avrebbe ridato la pistola e, per gioco, gli avrebbe chiesto di puntargliela contro e di sparare. Ballan sarebbe stato al gioco e avrebbe premuto il grilletto, senza rendersi conto che la pistola aveva un colpo in canna.
Roberto Fusi è stato colpito in pieno e sarebbe morto praticamente sul colpo. Ballan e i due amici, presi dal panico, hanno deciso di non chiamare i soccorsi. Mentre i due amici si sono allontanati, l’omicida ha avvolto il corpo in alcune coperte, lo ha caricato in auto, ha guidato fino a Faggeto Lario e ha poi abbandonato il corpo su una piazzola della provinciale Lariana, dove poi è stato ritrovato all’alba di sabato mattina. Le indagini sono state effettuate dai carabinieri della compagnia di Como e del nucleo investigativo, che in poche ore sono arrivati a Ballan.