Un sondaggio di Cna Como evidenzia i primi dati sulla ricaduta dell’emergenza coronavirus sulle imprese artigiane. Quasi tre aziende su quattro segnalano ricadute negative e oltre otto su dieci prevedono un peggioramento dei risultati economici per il 2020. Il 68% degli interpellati inoltre ritiene molto probabile il ricorso ad ammortizzatori sociali. Trasporto persone e turismo sono i settori più esposti e colpiti.
Il quadro emerge da un sondaggio al quale hanno risposto più di 6.300 micro e piccole imprese. Il 72% sta registrando effetti diretti sulla propria attività con una flessione della domanda, difficoltà nei rapporti con i fornitori e problemi logistici. Le maggiori criticità riguardano il trasporto persone e la quasi totalità delle imprese registra una drammatica contrazione della domanda. Situazione preoccupante per il 90% delle aziende del settore turistico, per l’80% nel comparto moda e per il 78% nell’agroalimentare. Problemi segnalati anche da oltre sei aziende su dieci nei settori trasporti merci, servizi alle imprese e manifattura meccanica. Nelle costruzioni solo un’impresa su due segnala ricadute negative.
“Le micro e piccole imprese appaiono particolarmente esposte – sottolinea Cna Como – anche perché la loro capacità di resistere alla brusca contrazione della domanda potrebbe esaurirsi nel giro di poco tempo se, in attesa di una normalizzazione della situazione, non venissero attivate misure energiche di sostegno alle attività economiche”.
L’associazione artigiana conferma però anche una capacità di reazione. “Le imprese mostrano di reagire con adeguata tempestività – precisa Cna – Quelle dei settori più esposti e che stanno subendo l’impatto maggiore hanno già messo in campo le prime contromisure attraverso contatti con clienti e fornitori o individuando soluzioni adeguate per la gestione del personale. In media il 37% ha già definito e/o avviato azioni per fronteggiare la situazione. Circa il 30% delle imprese dei servizi ha adottato forme di smart working. Il telelavoro, tuttavia, è una soluzione poco praticabile per la maggior parte delle imprese intervistate che operano prevalentemente nei settori manifatturiero, servizi alla persona, trasporti”.