E’ stato trasferito da Milano a Como il processo sul vasto traffico e smaltimento illecito di rifiuti che aveva tra i punti cardine l’impianto di recupero dei materiali di scarto in località La Guzza, nel capoluogo lariano. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, era sfociata nell’ottobre scorso in un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di undici persone, 2 in carcere e 9 ai domiciliari.
Per l’accusa, gli indagati riempivano di rifiuti alcuni capannoni nel Nord Italia, compreso l’impianto nel capoluogo lariano, e ne seppellivano altri in una cava dismessa in Calabria. Il processo si è aperto questa mattina davanti alla sesta sezione penale del Tribunale di Milano che, accogliendo l’eccezione di uno degli imputati, ha disposto però il trasferimento del procedimento per competenza territoriale a Como. Accolte anche le richieste di costituzione di parte civile di sei comuni, compreso proprio quello di Como.
Tra gli indagati, la figura di spicco è quella del comasco Angelo Romanello, definito “il dominus del sodalizio”. Il 35enne era stato arrestato nella sua casa di Erba. L’impianto in località La Guzza era già stato sequestrato alcuni mesi prima dell’operazione dagli agenti della polizia locale di Como perché era stata riscontrata la presenza di quantitativi di rifiuti ben superiori a quelli autorizzati, 11-12mila metri cubi rispetto ai 4mila consentiti.
L’attività svolta dagli agenti dell’Ustta, l’unità specialistica tutela del territorio e dell’ambiente della polizia locale di Como è stata uno degli elementi principali su cui si è basata l’inchiesta della Direzione Antimafia sul traffico di rifiuti. Gli agenti avevano effettuato pedinamenti, foto, riprese video e appostamenti di agenti in borghese, affiancati ai controlli quotidiani ufficiali e avevano presentato quattro denunce alla procura.
Il processo che si è aperto oggi a Milano e sarà trasferito a Como vede sul banco degli imputati quattro persone. Altre sei, tra le quali lo stesso Romanello, hanno scelto il rito abbreviato e compariranno davanti al giudice per l’udienza preliminare di Milano nelle prossime settimane.