Liliana Segre è cittadina onoraria del comune di Como. Ieri sera – nel giorno della memoria – la lunga discussione nell’aula consiliare di Palazzo Cernezzi al termine della quale con 29 voti favorevoli su 31 è arrivato il sì alla delibera presentata su iniziativa della giunta. Come annunciato sin dalle scorse settimane contro si è espresso il consigliere Alessandro Rapinese e con lui Paolo Martinelli (sempre della Lista Rapinese Sindaco).
Nei mesi scorsi era stato il primo cittadino di Como, Mario Landriscina, a dirsi favorevole alla proposta che era stata lanciata da Adria Bartolich, docente, sindacalista ed ex parlamentare. “Liliana Segre è stata carcerata a Como prima di essere deportata ad Auschwitz – aveva spiegato – Sarebbe cosa buona e giusta che le venisse data la cittadinanza onoraria”.
Liliana Segre, senatrice a vita, superstite dei campi di concentramento, è attiva testimone della Shoah. Da qualche tempo è sotto scorta e proprio nelle scorse ore le sono stati indirizzati nuovi insulti e minacce sui social.
“Questa città ha un debito con lei – ha detto il capogruppo di Svolta Civica, Vittorio Nessi – l’acciottolato di via Giovio è risuonato sotto i suoi passi leggeri: nel carcere di San Donnino una bambina fu incarcerata sul finire della guerra insieme con oltre 300 ebrei. Quei passi – aggiunge – l’hanno portata nella carne viva della nostra città, dove alcuni furono i carnefici, molti voltarono gli occhi da un’altra parte e altri riscattarono l’umanità e l’onore dei comaschi”.