<Molti commercianti di Chiasso hanno abbassato ulteriormente i prezzi, rinunciando a parte del margine di guadagno pur di restare competitivi>. A parlare è Carlo Coen, presidente del Gruppo Commercianti Chiasso. La categoria che, con la parità tra franco ed euro, rischia il danno più consistente. Per gli svizzeri, infatti, fare acquisti in Italia è diventato ancor più conveniente, e i negozi di Chiasso e Lugano rischiano un calo delle vendite. Un altro effetto teorico del cambio 1 a 1 potrebbe essere l’aumento del contrabbando di merce dall’Italia verso la Svizzera. <Abbiamo confrontato i dati del weekend appena trascorso con quelli del fine settimana precedente, e in realtà abbiamo notato una riduzione importante sia degli sdoganamenti sia delle infrazioni doganali. Tuttavia, va detto che si trattava del terzo weekend del mese, quindi molte persone attendono l’arrivo dello stipendio per fare acquisti – commenta Davide Bassi, portavoce delle Guardie di Confine del Canton Ticino – Noi continuiamo con i controlli regolari, se si dovesse verificare un aumento delle importazioni saremmo in grado di reagire velocemente. Storicamente, i generi più contrabbandati dall’Italia alla Svizzera sono carne, alcolici e tabacchi>.
Sul tema dei rapporti di forza tra le due monete oggi è intervenuto anche il governatore lombardo Roberto Maroni, a margine del ventennale della Regio Insubrica a Balerna. <La decisione della Svizzera di sganciare il Franco dall’Euro può contribuire anche da noi ad alimentare il dibattito sull’utilità o meno di mantenere l’Euro, con i limiti che questa moneta ha per le economie come quella italiana>, ha detto Maroni, che ha poi affermato di aver ricevuto garanzie dal Governo sugli accordi fiscali Italia-Svizzera, in particolare sulla tassazione dei frontalieri e sui ristorni ai Comuni di frontiera.