“La marcia non ha alcuna connotazione politica e prendiamo le distanze da qualsiasi polemica”. La Marcia della pace, evento clou delle iniziative organizzate nell’ambito del “Mese della pace”, è organizzata dal Decanato Cantù-Mariano della Diocesi di Milano. Il decano, don Arnaldo Mavero, non entra nella polemica ma sottolinea il valore della scelta di avviare il corteo dal centro culturale islamico.
“La chiesa ambrosiana ha appena celebrato il Sinodo delle genti – dice don Arnaldo – Ci viene chiesto di essere attenti alle realtà cattoliche ma anche ad altre realtà religiose presenti sul territorio. Fa parte del nostro cammino di Chiesa”. Il senso della manifestazione è spiegato dagli stessi organizzatori: “E’ un momento forte, simbolico, e ci si augura possa smuovere le coscienze e tenere vivo il senso di appartenenza a una comune umanità dove le persone, anche di fede e ideologie differenti, si riconoscono in un senso del bene comune trasversale e ineludibile, da ricercare e preservare con il contributo di tutti”.
Don Arnaldo non entra nel merito della scelta della giunta di Cantù, che non sarà presente alla partenza, al centro culturale islamico. “Non ci sono inviti ufficiali alla Marcia della pace, la partecipazione è libera e individuale – dice – La manifestazione non ha una connotazione, rientra semplicemente nel cammino di Chiesa. La nostra scelta non nasconde alcuna vena polemica, è una scelta di fondo, siamo aperti al cammino e al dialogo con tutte le realtà presenti sul territorio. Ci fa piacere anche se il sindaco o altri vorranno venire alla seconda tappa, il nostro obiettivo è creare legami e favorire il dialogo con tutte le realtà che lavorano per il bene della società. Non siamo certo per dividere”.