Dopo due anni e mezzo di fase preparatoria, si è aperto solennemente ieri l’undicesimo Sinodo della diocesi di Como. Il tema prescelto è “Testimoni e annunciatori della Misericordia di Dio”. L’ultimo, il decimo, si svolse nel 1953. Cinquant’anni dopo, il vescovo Alessandro Maggiolini dovette rinunciare al Sinodo già indetto a causa della malattia che lo colpì. Oggi, invece, la Chiesa di Como torna a celebrare questo evento, attraverso l’ascolto e il confronto di quasi trecento sinodali. L’avvio ufficiale di ieri è stato un momento molto suggestivo, che ha visto la partecipazione di tanti fedeli. Dalla chiesa di San Giacomo i sinodali e i sacerdoti concelebranti si sono mossi, assieme al vescovo Oscar Cantoni, verso la cattedrale. L’ingresso nella chiesa – madre della Diocesi – è avvenuta mentre venivano proposte le litanie dei Santi e dei Beati che hanno fecondato con la loro testimonianza la Chiesa di Como. “Condizione indispensabile perché il nostro Sinodo sia fruttuoso – ha detto monsignor Oscar Cantoni nell’omelia – sarà quella di sperimentare, personalmente e insieme, una profonda intimità con la Santissima Trinità Misericordia, così che la dimensione della Misericordia, che è l’essenza di Dio, possa essere riproposta con nuovo entusiasmo. È importante pregare molto, – ha proseguito il vescovo – ascoltare con umiltà e parlare con coraggio, discernere ed elaborare, consentendo un buon clima di vita fraterna, capacità di indossare i panni dell’altro, al di là delle semplici buone intenzioni”. I sinodali, i sacerdoti concelebranti, i religiosi e i laici, al termine della celebrazione, sono rientrati nella chiesa di San Giacomo per la consegna dell’Instrumentum laboris, il testo che sarà alla base della discussione nelle assemblee del Sinodo durante l’anno. Le assemblee plenarie sono in calendario fra Como, nella chiesa di Sagnino, e Morbegno, nel complesso di San Giuseppe.