23 milioni di euro investiti nel 2019 per la viabilità e per la manutenzione dei fabbricati (in particolare per le scuole). Dopo anni di crisi profonda la Provincia di Como – nel tracciare un bilancio dell’anno che sta per concludersi – è tornata a parlare di risorse che hanno permesso all’ente (il cui assetto è stato fortemente ridimensionato dalla legge Del Rio) di lavorare e rispondere alle esigenze del territorio.
In primis il capitolo manutenzione delle strade: sono stati stanziati – solo per fare qualche esempio – oltre 2.400.000 euro per interventi sulla rete viaria. 2milioni sono stati previsti per lavori di asfaltatura di alcuni tratti di strade provinciali. Somme importanti (quasi 5 milioni in totale) sono state destinate al nuovo cavalcavia sulla linea ferroviaria sulla provinciale Cantù-Asnago e ai lavori di collegamento nel comune di Cantù tra le provinciali 27 e 34.
E per il prossimo anno il dirigente del settore Lavori pubblici,Bruno Tarantola, spera nella risoluzione del nodo di Arosio sulla Novedratese.
Sul fronte dell’edilizia scolastica: contributi notevoli saranno destinati a diversi edifici: dallo Jean Monnet di Mariano Comense, al liceo Fermi di Cantù, al Setificio e al Giovio di Como.
Per il 2020 (secondo il programma triennale delle opere pubbliche) sono previsti altri (quasi) 16 milioni di euro tra nuove costruzioni e manutenzioni stradali e, appunto, per l’edilizia scolastica.
Tasto dolente sul quale ha insistito il presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, è la carenza di personale: attualmente i dipendenti sono circa 180, ma servirebbe un organico di 250 persone. Finalmente dopo tre anni di blocco totale è possibile tornare ad assumere. Nel 2019 sono state avviate le procedure per 8 nuovi inserimenti, un piano che dovrebbe essere implementato da altri 5 nuovi arrivi.
Pure la polizia provinciale (13 agenti in tutto) avrebbe bisogno di aumentare l’organico viste anche le funzioni delegate dalla Regione.