Como è la provincia lombarda con il maggior numero di abbattimento dei cinghiali.
Un animale che sta diventando un serio problema sia per gli agricoltori, che si ritrovano i campi devastati, sia per i cittadini comuni, perché gli esemplari si avvicinano sempre più ai centri abitati.
Nel 2018, nel Comasco sono stati registrati 67 incidenti stradali causati dalla fauna selvatica.
Nel 2019 sono stati abbattuti in Lombardia 5.802 cinghiali, 700 in più rispetto all’anno passato.
Il numero più alto, come anticipato, è relativo alla provincia di Como: 1.625 capi abbattuti, la maggior parte attraverso la caccia di selezione.
“Continuiamo nell’opera di semplificazione burocratica, di coinvolgimento del mondo agricolo e venatorio e di ascolto del territorio per contenere un problema che sta generando danni enormi all’agricoltura lombarda e che rappresenta anche un pericolo per la sicurezza delle persone”, spiega Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura.
Proprio oggi, la Regione ha approvato una delibera che, tra le varie disposizioni, prevede la possibilità di organizzare battute di caccia collettiva tra due squadre attive in zone confinanti e l’abbassamento da 10 a 8 della soglia minima di cacciatori presenti per la caccia collettiva con il metodo della braccata. Nelle ore notturne, gli abbattimenti in controllo potranno inoltre svolgersi anche con l’ausilio di fonti luminose, di visori a infrarossi o termocamere.