I valichi secondari tra Svizzera e Italia non sono un passaggio privilegiato di criminali. E l’ipotesi di chiusura notturna resterà molto probabilmente tale.
A darne notizia è la Regione Ticino, il quotidiano del cantone elvetico di lingua italiana.
Nel 2017, in seguito a una iniziativa dell’ex consigliera nazionale della Lega Roberta Pantani, era stato adottato un progetto pilota di chiusura notturna di tre valichi secondari tra Italia e Svizzera. Progetto poi accantonato dopo la sperimentazione di sei mesi.
E con ogni probabilità destinato a rimanere nel cassetto, secondo la risposta del Consiglio di Stato riportata dalla Regione Ticino a mozione e interpellanze presentate dopo alcuni assalti a bancomat del Mendrisiotto.
Le inchieste su questi episodi, spiega il Consiglio di Stato, hanno stabilito che “i responsabili dei reati sono arrivati su suolo elvetico attraverso il confine verde e non, come inizialmente ipotizzato, mediante l’attraversamento dei valichi secondari”. Secondo il Consiglio di Stato, quindi, “allo stato attuale non vi sono elementi tali che possano portare l’autorità federale a riconsiderare la chiusura notturna di alcuni valichi secondari”.