Nuovo filone dell’inchiesta sui presunti comportamenti illeciti di alcuni dipendenti della motorizzazione civile e di titolari e operatori delle autoscuole del territorio. Nelle scorse ore sei indagati, tra i quali tre dipendenti di via Tentorio, hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
L’inchiesta ruota ancora una volta attorno ad Antonio Pisoni, ex dirigente della motorizzazione accusato di truffa per aver ottenuto rimborsi e indennità non dovute nell’ambito delle attività lavorative nel corso delle prove d’esame, delle revisioni dei veicoli e dei sopralluoghi nelle officine. Nel tempo guadagnato falsando i controlli, Pisoni si dedicava ad impegni personali, persino andare nei centri benessere. Tra il novembre 2016 e il maggio 2017 sono 57 gli episodi contestati dall’accusa al funzionario.
A Pisoni la procura di Como contesta anche il reato di abuso d’ufficio e falso negli esami di guida compiuti in scuole della provincia. Esami ritenuti dalla polizia stradale di Como e dalla Procura «irregolari» e troppo rapidi. Tra gli indagati anche tre rappresentanti delle autoscuole “Cmtl” e “2000” che per l’accusa erano a conoscenza delle irregolarità. Nell’indagine sono coinvolti anche altri due funzionari della motorizzazione civile. La parola passa ora alle difese degli indagati, che potranno fornire la loro versione dei fatti sulle accuse che vengono contestate dalla procura ai sei indagati.