Droga anche a domicilio, a casa e pure a scuola, se richiesto. Spacciatori che offrivano anche il servizio di consegna ai clienti, decine in tutta la città. Una rete che gli agenti della polizia della questura di Como hanno iniziato a ricostruire dopo la denuncia, nella tarda serata di sabato scorso, di tre pusher, tutti minorenni. I classici “insospettabili”, sorpresi con un totale di circa 70 grammi di hashish, alcune centinaia di euro, un bilancino di precisione. E, nella memoria dei cellulari, la “mappa” delle strade dello spaccio dei giovanissimi comaschi.
L’operazione degli agenti delle volanti della questura è scattata sabato scorso, poco dopo le 21, quando i poliziotti hanno notato quattro ragazzini camminare in modo sospetto in viale Lecco, lungo la ferrovia, verso Como Borghi. Alla vista degli agenti, due hanno provato ad allontanarsi ma sono stati raggiunti e fermati per un controllo. Uno dei ragazzini, 17 anni, ha provato senza successo a disfarsi di un contenitore, recuperato dagli agenti e contenente 28 grammi di hashish. L’altro, coetaneo, stringeva in mano 21 grammi della stessa droga e in tasca aveva altre dosi, oltre a numerose banconote di piccolo taglio. Un altro dei due minorenni del quartetto nascondeva altra droga e un bilancino di precisione. I poliziotti hanno deciso di procedere con una perquisizione anche nelle abitazioni degli spacciatori e in camera di uno dei ragazzi, tutti residenti con la famiglia, hanno scoperto altre dosi di hashish e banconote.
Nei cellulari dei ragazzi, sequestrati con droga e banconote, gli agenti hanno scoperto una fitta rete di contatti e scambi di messaggi che hanno fatto emergere una vasta attività di spaccio, con consegne a domicilio in diverse zone della città, scuole comprese. Tra i clienti, giovani e giovanissimi che la polizia definisce come “perfettamente inseriti nel tessuto socio economico della città”. L’attività di indagine prosegue. I baby spacciatori, denunciati al tribunale dei minori di Milano, sono stati riaffidati ai genitori.
bravi i poliziotti, non dimentichiamoci che loro sono anche padri e avranno provato pena x questi ragazzi. ma lo fanno per il loro bene, così giovani sono recuperabili. un plauso ai poliziotti e un augurio ai ragazzi!