Dall’esterno alcune scuole dell’Istituto Comprensivo Como Prestino-Breccia mostrano gli evidenti segni delle infiltrazioni d’acqua, ma le fotografie scattate in alcuni dei locali, temporaneamente chiusi per sicurezza, mostrano una realtà ancor più critica di quanto si potesse immaginare. Dalle pozze a pochi centimetri dalle prese della corrente e dai dispositivi elettronici alle pareti con vistose macchie di umido. Le infiltrazioni si trascinano da tempo e in alcuni casi è comparsa la muffa. Muri scrostati, distacco di calcinacci, pannelli bagnati, secchi per raccogliere le gocce. La dirigente scolastica nei giorni scorsi si è vista costretta a pubblicare sul sito internet dell’istituto un lungo elenco di spazi interdetti all’attività scolastica. Quattro i plessi coinvolti dal provvedimento: le elementari di via Isonzo e via Nicolodi, le medie di via Picchi e la scuola dell’infanzia di piazzale Giotto. Proprio in quest’ultimo edificio vengono segnalate infiltrazioni continue in cucina (sugli arredi e sul personale al lavoro) e pure pannelli multistrato intrisi di acqua.
Non va meglio negli altri edifici. In via Isonzo l’intero secondo piano è chiuso ad eccezione dell’aula di informatica ma sono interdette all’uso altre classi (quelle del doposcuola ne sono un esempio). Bloccato anche un corridoio che porta all’infermeria (utilizzata ogni giorno da un alunno disabile).
Nel corridoio principale di via Nicolodi entra acqua dal tetto che viene poi raccolta in un secchio.
Non mancano poi vetrate con telai arrugginiti e ulteriori infiltrazioni dai serramenti. Oltre a disagi per i locali di servizio alle palestre.
I vertici dell’istituto comprensivo sono in stretto contatto con il comune di Como in un’ottica di costante collaborazione. Anche le famiglie sono state coinvolte e si stanno rendendo disponibili per dare una mano con piccoli interventi.
Da Palazzo Cernezzi fanno sapere che i lavori, in particolare quelli più urgenti, partiranno nel più breve tempo possibile. Le risorse sono state trovate, resta da capire come verranno programmati i cantieri e quanto dureranno. La speranza è che gli spazi possano essere restituiti agli studenti al più presto per non compromettere eccessivamente i servizi scolastici.