Dopo mesi di campagna elettorale che più volte ha visto al centro anche i frontalieri e tutte le tematiche connesse ai lavoratori che oltrepassano quotidianamente il confine (in primis i problemi viabilistici e ambientali) domani in Svizzera si vota per le elezioni federali. Urne aperte per il rinnovo del Parlamento nazionale che è formato da due camere: il Consiglio nazionale (che conta 200 membri) e il Consiglio degli Stati (in totale 46 consiglieri).
Riflettori puntati su quel che accadrà in Canton Ticino dove si eleggeranno otto deputati e due senatori. Tra le tematiche di confine ha tenuto banco durante questi mesi la questione ambientale declinata – in alcuni casi – in chiave anti-frontalieri.
Nel 2015, va ricordato, il paese aveva sterzato bruscamente a destra dopo una campagna elettorale centrata principalmente sulle pulsioni antieuropeiste e sull’emergenza migranti. In Ticino La Lega dei Ticinesi aveva passato il 20% soltanto per fare un esempio.
A distanza di quattro anni le elezioni potrebbero riservare delle sorprese. In vista di questa tornata elettorale, come detto, i temi e le proposte legate all’ambiente hanno catalizzato l’attenzione e i sondaggi vedono avanzare i Verdi. Sono tre le alleanze contrapposte: da una parte il blocco di Destra che vede insieme Lega e Udc, a sinistra Socialisti, Verdi e Sinistra Alternativa. Al centro Partito Popolare Democratico (PPD), Verdi Liberali e Partito Liberale Radicale (PLR).
Non resta che aspettare e capire alla chiusura dei seggi come si saranno espressi gli svizzeri e quali schieramenti prevarranno.