Gli impianti sportivi, in questa epoca storica, non sono il fiore all’occhiello della provincia di Como.
La pallacanestro Cantù gioca a Desio, in attesa del nuovo palasport: obiettivo, al momento, a dir poco ambizioso, per essere ottimisti.
Il Como gioca in uno stadio potenzialmente splendido, dal punto di vista monumentale, ma negli anni rattoppato con risultati estetici del tutto discutibili. Poi, è in centro città, dettaglio questo che a volte – è successo pochi giorni fa – obbliga a bloccare Como anche per una manciata di tifosi ospiti.
Il campo di atletica cittadino è stato rifatto – solo la pista – con ritardi.
La piscina di Muggiò, unica olimpionica nel raggio di chilometri, è chiusa.
Come il palasport di fronte, ormai un rudere.
L’elenco potrebbe continuare, ma non è questo il punto. Il calendario degli eventi sportivi – appena passati e imminenti – suggerisce tutt’altra visione: la provincia di Como, nel suo complesso, è un grande impianto sportivo a cielo aperto, un palasport naturale in grado di ospitare grandi eventi che attraggono migliaia di persone. Persone che dormono, mangiano e soggiornano in provincia di Como.
Pensiamo, ad esempio, al “Lombardia”, lo scorso weekend: sabato l’arrivo a Como della gara dei professionisti, con migliaia di persone ai lati della strada e le telecamere sportive di mezzo mondo puntate sulle salite lariane. Il giorno dopo, a Cantù, la granfondo, gara degli amatori: 2.500 ciclisti, la metà dei quali stranieri. Con loro amici e famiglie che dormono, mangiano e soggiornano a Como.
Pensiamo, ancora, al Rally Aci Como Etv, in programma il 25 e 26 ottobre. Centoventi (forse più) equipaggi. Duecentoquaranta tra piloti e copiloti. Altrettanti meccanici, altrettanti membri dei team. Altrettanti amici o familiari. A star bassi, mille persone. Più, tifosi e appassionati. Ancora una volta, un evento in grado di richiamare sul Lario centinaia di appassionati, coinvolti a vario titolo.
Ed è, nel caso del rally come del ciclismo, un turismo tendenzialmente qualificato: educato, rispettoso, appassionato. Lo stesso discorso vale per il tennis, con l’Atp Challenger Città di Como.
Non sia questo un alibi per trascurare gli impianti sportivi, fondamentali.
Ma maratone, gare ciclistiche, tornei di golf, regate e grandi manifestazioni sportive muovono ormai flussi turistici impressionanti. Serve però crederci: cittadini e amministrazioni devono fare di tutto per accogliere e agevolare questi eventi. Supportare, non sopportare. Solamente così, il grande “palasport” a cielo aperto della provincia di Como – tra lago, montagne e colline – potrà diventare una vera risorsa.