“Sei diventato un mago? Un mago che inizia con H?». Al telefono il commercialista Bruno De Benedetto, comasco di 52 anni con studio in centro, dietro al Tribunale, scherza con il suo interlocutore. Ha appena saputo dell’aggiudicazione della gara per la gestione del ristorante “Spiaggia” di Villa Olmo alla società Houdinì, priva di mezzi e di personale e rappresentata da quelli che per la procura di Como erano solo dei prestanome.
De Benedetto, in realtà, non avrebbe potuto presentarsi, poiché era socio nella società che aveva avuto la gestione del ristorante in passato senza però rinnovare la concessione e aveva una esposizione debitoria aperta con il Comune.
Per il commercialista comasco quella che la procura oggi chiama «turbata libertà degli incanti», con tanto di misura di custodia cautelare in carcere eseguita all’alba di ieri (per questo, ma anche per altre contestazioni), era stata fonte di divertimento.
Un colpo ad effetto, una “magia”, degna della società chiamata appunto – e forse non modo non casuale – Houdini.
Lo stratagemma, spiegato nelle carte dell’inchiesta, era tanto banale quanto geniale. Per condizionare una gara – questa che riportiamo è almeno la tesi della Procura, pronta ad essere smentita dallo stesso professionista se deciderà di parlare al giudice prima e al pm poi – la prima azione era presentare più società all’apparenza non riconducibili a lui, ma intestate a suoi uomini di fiducia.
Una di queste società avrebbe dovuto presentare l’offerta più alta di tutte, con il compito di aggiudicarsi la gara.
Le altre società “gemelle”, avrebbero invece dovuto presentare offerte via via più basse, avvicinandosi sempre più alla base d’asta. Il gioco era già fatto.
All’apertura delle buste, ed in base alla graduatoria poi formata, il commercialista rinunciava alle sue offerte più alte scendendo mano a mano fino a fermarsi al punto immediatamente superiore all’offerta formulata da una società non sua, «riuscendo in tal mondo ad ottenere la certezza dell’aggiudicazione al prezzo più conveniente».
Per quanto riguarda il ristorante la “Spiaggia” c’era poi un elemento in più: «De Benedetto – scrive il giudice – era già il titolare della società che di fatto gestiva l’attività, con la conseguenza che la mancata aggiudicazione ad una delle società che concorrevano al bando o, addirittura, l’interruzione della gara per gravi irregolarità», producevano il risultato che lo stesso commercialista «potesse continuare a gestire l’attività relativa al ristorante di Villa Olmo» in attesa di nuove gare.