Sette, forse otto coltellate su tutto il corpo. La più profonda alla gola. L’autopsia ha confermato che Celestina Castiglia, la pensionata di 79 anni uccisa martedì nella sua casa a Vighizzolo di Cantù, è stata colpita a ripetizione da Massimiliano Bellugi, 40 anni, compagno della figlia. L’uomo, in carcere al Bassone con l’accusa di omicidio volontario, ha utilizzato un coltello da cucina per aggredire la suocera dopo l’ennesima lite con l’anziana.
L’esito completo dell’autopsia, eseguita all’ospedale Sant’Anna, sarà disponibile solo nelle prossime settimane. I primi riscontri però sono stati sufficienti per confermare il numero delle coltellate e anche per evidenziare che il taglio alla gola sarebbe stato inferto con particolare violenza. Celestina si è accasciata al suolo, ha perso moltissimo sangue ed è morta nonostante l’intervento del personale del 118, mandato nell’abitazione di Vighizzolo dopo che lo stesso Bellugi ha chiamato i carabinieri per dire quello che aveva fatto.
Le indagini sull’omicidio sono affidate ai carabinieri della compagnia di Cantù e del nucleo operativo di Como, coordinati dal pubblico ministero Massimo Astori. Bellugi ieri è stato interrogato in carcere. Assistito dal legale difensore, Stefano Amirante, ha risposto alle domande del giudice e ha confermato di aver aggredito e accoltellato la mamma della sua compagna dopo l’ennesimo litigio. Nei prossimi giorni, il 40enne potrebbe chiedere di essere sentito nuovamente dal magistrato, con il quale aveva avuto un primo faccia a faccia poco dopo il delitto.