“Nessun rischio di nuove chiusure dei valichi minori al confine con la Svizzera”. E’ quanto emerso dopo l’incontro di questo pomeriggio a Palazzo Pirelli tra la Commissione speciale ‘Rapporti tra Lombardia, istituzioni europee, Confederazione Svizzera e Province autonome’ e l’Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio della Repubblica e Cantone Ticino, presieduto da Claudio Franscella occasione per aggiornare l’accordo sottoscritto a Milano il 17 dicembre scorso tra Regione Lombardia e Cantone Ticino, che nell’occasione avevano concordato una roadmap sulle materie transfrontaliere di reciproco interesse.
“Al momento il rischio di nuove chiusure è scongiurato – ha affermato Franscella riferendosi ai valichi minori – anche se esistono atti e documenti parlamentari che vanno in tale direzione e registriamo un incremento degli episodi di criminalità nei territori di confine. Sicuramente una sinergia ancora maggiore non può che contribuire a scongiurare questa eventualità: stiamo inoltre valutando – aggiunge – altre ipotesi di collaborazione comune da mettere in campo e sono pertanto fiducioso che il problema della sicurezza possa essere affrontato e gestito senza necessità di dover ricorrere in futuro a misure estreme”. “Dobbiamo investire sempre di più sul potenziamento dei sistemi tecnologici di videosorveglianza e sulla collaborazione tra la polizia cantonale e la polizia locale, incentivando e favorendo sempre di più l’accesso e lo scambio di dati e informazioni” ha spiegato il presidente del consiglio regionale, il comasco Alessandro Fermi sottolineando che le chiusure dei valichi minori sono state fonte di gravi disagi per residenti e lavoratori frontalieri.
Dopo la decisione sperimentale del 2017 di chiudere di notte dalle 23 alle 5 per sei mesi i valichi minori di Pedrinate-Colverde e Novazzano-Ronago in provincia di Como e quello di Ponte Cremenaga in provincia di Varese, è infatti tornato nuovamente d’attualità il tema della chiusura notturna dei valichi al confine con la Svizzera, 13 in provincia di Como, 11 in provincia di Varese e 6 in provincia di Sondrio. A riproporre il tema è stato l’annuncio del Presidente dell’Amministrazione federale delle Dogane svizzere Christian Bock, che ha rilanciato l’appello a procedere con nuove chiusure avanzato dai Sindaci dei Comuni svizzeri del Malcantone.
Al centro dell’incontro odierno si è parlato anche di trasporti transfrontalieri. In particolare è stata riconosciuta la necessità di sviluppare sempre più la rete ferroviaria nel triangolo Bellinzona-Lugano, Varese-Malpensa e Como-Milano.