Consiglio comunale a oltranza per discutere della mozione che chiede l’istituzione in città di un nuovo dormitorio permanente per i senza fissa dimora. Se il bilancio dovessero essere approvato prima della fine mese, allora le ultime due sedute del consiglio comunale, calendarizzate rispettivamente per il 30 e il 31 luglio, saranno dedicate alla discussione della mozione sul nuovo dormitorio a Como. “L’obiettivo è chiudere la partita prima della pausa estiva – spiega il capogruppo del Pd Stefano Fanetti – Il documento ha raccolto un consenso trasversale e noi siamo aperti al dialogo affinché si raggiunga l’obiettivo”.
In consiglio comunale, ieri sera, intanto è caduto l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia al testo, che chiedeva una serie di regole sugli accessi e le registrazioni alla nuova struttura, e che ha incontrato il veto del consigliere di Civitas, Bruno Magatti. L’ex assessore alle Politiche Sociali di Palazzo Cernezzo ha sempre infatti dichiarato la sua contrarietà all’emendamento dei consiglieri dei FdI e ieri lo ha ribadito in aula: “Ho dichiarato come firmatario della mozione che non accetto l’emendamento presentato da FdI – dice Magatti – resto della mia posizione perché ho sottoscritto la mozione così come è. Si prendesse qualcun altro la responsabilità di non votarla”.
Ago della bilancia per l’istituzione di un nuovo dormitorio resta dunque Fratelli d’Italia. Al momento i voti a favore del testo sarebbero 15: 3 Pd, due del gruppo misto con i consiglieri Patrizia Maesani e Ada Mantovani, 5 di Forza Italia, 3 Svolta Civica e poi Bruno Magatti di Civitas e Fabio Aleotti del Movimento 5 Stelle. Necessari dunque i voti di Fratelli d’Italia per ottenere la maggioranza assoluta di 17 voti.
La battaglia però non è finita perché Fratelli d’Italia ha annunciato di essere pronto a presentare un nuovo emendamento al testo. “Stiamo facendo degli incontri per redigere un nuovo emendamento – spiega il consigliere di FdI, Sergio de Santis – Stiamo lavorando anche per migliorare il testo sulla dignità e il decoro, necessari alla nostra città – poi conclude – A Magatti dico che è spiacevole voler umiliare e sminuire la dialettica di un partito. Decoro e sicurezza fanno parte della storia del partito da sempre, sarebbe stato strano il contrario: se FdI non avesse chiesto regole”.
Telegrafica invece la prima firmataria della mozione, Patrizia Maesani che dice: “Io il mio dovere l’ho fatto e risponderò in replica in consiglio comunale”.
Lo scontro, insomma, è tutt’altro che finito, ma soltanto rimandato alle prossime sedute di consiglio comunale, dove a pesare sul voto finale saranno certamente le assenze per ferie di alcuni consiglieri.