L’iter per assegnare l’appalto per far ripartire e terminare il cantiere delle paratie è ufficialmente avviato. Alle 14.39 di oggi, come comunicato dall’assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori, “è partita la richiesta di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Unione Europea, cui seguirà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, quindi sulla piattaforma Sintel e successivamente sui quotidiani”.
“Ora ci vorrà qualche giorno – spiega Massimo Sertori – per tutte le pubblicazioni ufficiali. La gara è a livello europeo ed i tempi saranno quelli previsti per legge”.
La Regione conferma le critiche alla progettazione iniziale, quella fatta dal Comune di Como prima che il Pirellone prendesse le redini dell’opera. “L’attività di verifica ha evidenziato diverse carenze a livello impiantistico del progetto originariamente definito dal Comune, utilizzato come base di lavoro per il nuovo progetto – si legge in una nota della Regione – Ciò ha comportato la necessità di una rivisitazione totale del progetto degli impianti, con alcuni aggiustamenti tecnici che hanno comportato un leggero incremento dei costi. La spesa totale prevista è salita a poco più di 16 milioni di euro e la l’importo lavori a base d’asta è di 13 milioni di euro”.
Confermati in linea di massima i tempi di esecuzione, ovvero quasi tre anni suddivisi in due fasi. “Sarà ridotto al minimo l’impatto del cantiere del lungolago – sottolinea l’assessore Sertori – durante il quale il flusso viabilistico resterà immutato, mentre quello pedonale sarà messo in assoluta sicurezza e non verrà ridotta l’attività della navigazione”.
Il termine dei lavori è previsto per il mese di aprile del 2022.
La diga non e’ mai servita ai Comaschi. Gli allagamenti ai quali dovrebbe poi porre fine non hanno mai avuto un impatto tale da richiedere questo sperpero di soldi per non parlare poi delle inconvenienze e del danno recato a Como quanto citta’ turistica!!!
I fondi andrebbero piuttosto usati per rivalorizzare vecchi edifici come l’ospedale medievale vicino a Piazza San Rocco oppure il Politeama, ambedue edifici d’epoca e d’interesse culturale, turistico …
E perche’ no: smantellate tante brutture moderne degli anni 70 in centro storico.
Rendiamo piu’ belle le citta’ d’Italia.
Cordialmente
Henrik Ursin