Era ricercato dallo scorso mese di aprile ed è stato fermato a Como. Un 40enne francese è accusato di aver ucciso la compagna 50enne al termine dell’ennesimo litigio andato in scena a Melun, città a sud di Parigi. Un diverbio nato per questioni di gelosia. Al termine del quale l’avrebbe uccisa a mani nude, picchiandola fino alla morte. Poi avrebbe tentato di incendiare tutto senza riuscirci. Alla fine è scappato verso l’Italia. Prima a Trieste, per tentare di raggiungere la Slovenia. Poi, una volta respinto, a Como, con l’intento di varcare il confine con la Svizzera. La squadra Mobile di Como e quella di Milano – cui erano state affidate le attività investigative (dai colleghi francesi) tramite un ordine europeo di indagine – sono però arrivate prima.
Il ricercato, un cittadino francese di 40 anni, nato nella periferia nord della capitale francese, si trovava in città, nei pressi della mensa della Caritas di via Tatti. Qui è stato individuato, fermato e condotto al Bassone in esecuzione del mandato di arresto europeo che pendeva sul suo capo.
L’omicidio – che avrebbe anche già confessato – risale al 21 aprile scorso intorno alle 18.30.
Il corpo senza vita della donna fu trovato in casa. I sospetti si erano subito concentrati sul compagno, scomparso e non rintracciabile.
«Volevo scappare, era questo il mio obiettivo», avrebbe aggiunto il 40enne francese una volta fermato. La svolta nelle ultime ore grazie alla scoperta di un account su una piattaforma social riconducibile al ricercato che si appoggiava su un Ip di Como, quello del wi-fi della Caritas. L’arrestato di trova ora nel carcere del Bassone, in attesa
di essere sentito per rogatoria dal giudice delle indagini preliminari.