Da area dismessa, vuota, simbolo dell’immobilismo cittadino a spazio vivo con piazza, uffici, verde e mille posteggi (tra autosilo e parcheggi a raso).
Ecco il nuovo volto di un’ampia fetta di Como, quella sulla quale un tempo sorgeva la Ticosa.
Sono le immagini a parlare e a svelare la proposta di riqualificazione dell’amministrazione comunale.
Come si presentano oggi gli oltre 40mila metri quadrati lo sanno tutti, ecco come potrebbero cambiare.
Innanzitutto il nuovo centro direzionale comunale che accorperebbe tutti gli uffici attualmente delocalizzati (compresa Polizia Locale, archivi, servizi sociali), nei nuovi edifici previste anche attività di servizio (banche, ufficio postale, pubblici esercizi) e commerciali (come bar e ristornati). Niente grande distribuzione e niente residenze.
Quindi il capitolo viabilità e parcheggi.
Nella proposta dell’amministrazione è prevista la realizzazione del nuovo asse viabilistico via Grandi/viale Innocenzo con riqualificazione dell’intersezione con viale Roosevelt dove secondo il progetto sorgerà una rotatoria. Sempre a quell’altezza sono previste le passerelle pedonali di raccordo con via Milano e quindi con il centro. Questo nell’ottica di creare un collegamento dalla Spina Verde alla città murata. La nuova via Grandi sarà in parte interrata nell’ottica di una viabilità più fluida, ottimizzando la connessione con il tessuto urbano esistente.
Dal punto di vista della sosta si verranno a creare – rispondenndo così a un’esigenza più volta invocata da cittadini e commercianti – oltre mille posti auto: 800/900all’interno di un autosilo interrato e altri 200 circa a raso fronte cimitero.
Previste aree a verde pubblico e spazi di aggregazione, una grande piazza con anfiteatro.
Nuova vita per la Santarella che diventerà un polo culturale, un hub in cui formazione (vista la vicinanza con l’Università dell’Insubria) e creatività dovranno andare di pari passo.
Il progetto è stato illustrato ieri sera dall’assessore all’Urbanistica, Marco Butti e dal dirigente Giuseppe Ruffo, durante l’assemblea dell’Ance (associazione dei costruttori edili) e nasce dalla volontà di mantenere finalità pubbliche su un’area di proprietà pubblica-comunale. Inoltre l’idea di base è superare l’attuale frammentazione degli uffici a servizio dei cittadini che genera inevitabilmente perdite di tempo, per gli spostamenti, e traffico. Senza trascurare che gli immobili dove attualmente sorgono gli uffici comunali sono stati definiti “inadeguati” sia sotto il profilo funzionale, impiantistico e energetico, sia per quanto riguarda i parcheggi, sia in termini di costi di gestione e mantenimento.
Adesso (e fino al termine dell’estate) scatteranno tre mesi di confronto con tutte le categorie per raccogliere indicazioni e osservazioni. Materiali che verranno integrati in un documento di sintesi da allegare al progetto e solo allora, ipoteticamente a inizio 2020, inizierà l’iter amministrativo vero e proprio.