Torna a crescere, in Canton Ticino, il cosiddetto “lavoro notificato”, ovvero l’impiego di manodopera straniera – in prevalenza artigiana – nei cantieri e nelle singole attività d’impresa. La conferma arriva dall’Ufficio di Statistica di Bellinzona, che ieri ha pubblicato il report completo sul mercato del lavoro ticinese. Alcune di queste cifre sono state anticipate ieri dal Corriere del Ticino, con l’obiettivo di dimostrare che l’abolizione della Lia – la legge che aveva istituito l’obbligo di iscrizione a un albo per le aziende artigiane – ha causato un ritorno massiccio delle piccole imprese italiane nel mercato del lavoro ticinese. Nel primo trimestre di quest’anno, le persone notificate alle autorità del Cantone sono state 9.048, ovvero 551 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In percentuale, si tratta di una crescita del 6,5 per cento. Tra i “padroncini”, ossia i “prestatori di servizio indipendenti”, l’aumento percentuale è stato più elevato: 20,1 per cento, anche se i numeri assoluti testimoniano una situazione del tutto gestibile: 1.232 notifiche nel primo trimestre del 2019, a fronte delle 1.026 dello stesso periodo del 2018. Le giornate di lavoro sono aumentate del 4% nel primo trimestre di quest’anno. Un dato non così straordinario da alimentare allarmismi e riaccendere una discussione sull’efficacia della Lia.
«In questi ultimi mesi – ha spiegato al Corriere di Como Roberto Galli, presidente di Confartigianato Como – c’è stata sicuramente una maggiore domanda di imprese artigiane italiane nel mercato del lavoro svizzero. Per noi è ovviamente una situazione positiva, qualcosa che segna una ripresa di attenzione, non tale però da risolvere i problemi della nostra economia».
«Di certo si è riaperto per le nostre aziende il mercato oltrefrontiera, dove però i controlli si sono fatti più severi – ha aggiunto Enzo Fantinato, responsabile dello sportello svizzero della Cna di Como – Non siamo comunque tornati ai tempi pre-Lia». Dell’Albo si discuterà il prossimo 29 maggio, a Berna, nel bilaterale Italia-Svizzera che ha all’ordine del giorno il rimborso delle iscrizioni pagate dagli artigiani italiani.