I comaschi la chiamano “tangenziale”. Magari lo fosse: la tangenziale, quella vera, è un moncone di pochi chilometri.
Nell’attesa (vana) che venga completata la tangenziale vera, gli automobilisti comaschi continueranno a chiamare “tangenziale” l’asse composto da via Grandi, viale Roosevelt, Innocenzo e Recchi.
Una micro-circonvallazione da poco più di un chilometro disseminata di semafori. Per la precisione se ne contano otto, praticamente uno ogni duecento metri.
Ciò significa che all’ora di punta – di mattina, attorno alle otto, e soprattutto di sera, dopo le 18 – la “tangenziale” diventa troppo spesso un serpentone di automobili in colonna. Macchine ferme che procedono a singhiozzo, tra colpi di clacson e rombi di motori. E al minimo tamponamento, è la paralisi.
Anche e soprattutto a causa di quegli otto semafori. Senza una pattuglia a presidio, quando c’è coda gli automobilisti – ignorando le regole stradali – non si fermano all’arancione e occupano gli incroci, impedendo a chi deve immettersi nella tangenziale di circolare.
Uno dei punti più a rischio è sicuramente l’incrocio tra viale Roosevelt, via Gramsci e via Sant’Abbondio. “In diverse occasioni abbiamo chiesto la presenza dei vigili in questo punto così come in altri passaggi – spiega Mario Lavatelli, presidente di Acus (associazione utenti della strada) – Anzi, mi auguro che alcuni degli agenti appena assunti possano essere utilizzati a questo scopo”.
L’ipotesi, tuttavia, viene scartata dal comandante della polizia locale Donatello Ghezzo. “Non abbiamo le risorse per permetterci di avviare un servizio del genere. Sarebbe troppo oneroso piazzare agenti fissi. Inoltre negli orari di punta gli uomini servono per il compimento di funzioni più importanti come presidiare le scuole. Si potrebbe magari, nel frattempo, predisporre una segnaletica migliore”.
…IL SOLITO SCARICABARILE PER NON FARE NULLA!!!!…SIETE PAGATI PER QUESTO, O FORSE SBAGLIO??…