Spaccio di droga in Altolago, stamattina la maxi udienza preliminare nata dall’inchiesta dei carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Menaggio coordinati dal pubblico ministero Antonio Nalesso che si è conclusa con tre rinvii a giudizio per il marzo del 2020, tre assoluzioni per non aver commesso il fatto e 40 anni di carcere in totale per i 24 imputati che hanno scelto di patteggiare la pena.
Le decisioni sono state prese dal gup Laura De Gregorio. Il blitz dell’Arma – che in origine portò ad 11 arresti tra carcere e domiciliari – risale al novembre 2017 e giunse dopo un anno e mezzo di indagini. Nelle mani dei carabinieri rimase ogni tipo di sostanza stupefacente, dalla marijuana alla cocaina, passando per Lsd, hashish, eroina e pure fiale di anabolizzanti per gonfiare i muscoli.
L’attività di spaccio avveniva nei paesi del Centro e dell’Altolago e nelle Valli lariane. I carabinieri riscontrarono un notevole flusso di cessioni (circa 7mila) avvenute nel tempo, concentrando poi l’attenzione su 11 persone che avevano una attività indipendente ma coordinata l’uno con l’altro.
I clienti, spesso, secondo quanto accertato dai carabinieri della compagnia di Menaggio, erano minorenni o comunque appena 20enni.
In manette (a vario titolo tra domiciliari e carcere) finirono tre ragazzi di Castiglione d’Intelvi, tre di Pellio, due di Ramponio Verna, uno di San Fedele. Nella rete anche un 38enne residente nel Milanese. L’indagine – come detto – si era poi allargata fino a coinvolgere i 30 imputati che stamattina sono sfilati nell’udienza preliminare che ha riempito l’aula della Corte d’Assise di Como.