Bilancio Città dei Balocchi: il Corriere di Como, nell’edizione odierna, ha svelato le cifre del secondo rendiconto, inviato il 20 marzo scorso in Comune dagli organizzatori della kermesse natalizia dopo un sollecito degli uffici. Il primo documento non era stato giudicato sufficientemente dettagliato. Nella seconda versione, il consuntivo delle spese è passato da 17 a 58 voci. Ciò che appare evidente è che il grande evento natalizio, con i suoi giganteschi incassi, permette di mantenere e finanziare una struttura organizzativa molto ampia. Di per sé la cosa non è né sconveniente né illecita. Anzi, al contrario. Ma andrebbe dichiarata e spiegata a chi ancora pensa che la Città dei Balocchi sia invece un “regalo” di alcuni mecenati.
In termini di costi del personale, si leggono 94mila euro per la «segreteria» e i suoi «collaboratori coordinati e continuativi» e 75mila euro per il «personale gestione mercatino» e i relativi «collaboratori coordinati e continuativi».
Si leggono ancora 21.600 euro di «contributo sponsorizzazione-eventi». Scritto così sembrerebbe una vera anomalia: un organizzatore che sponsorizza se stesso o la sua manifestazione.
Ma andiamo oltre. Il noleggio della pista del ghiaccio di piazza Cavour, che potrebbe sembrare un costo elevato, è in realtà tra le voci di spesa più modeste: 16mila euro. I fuochi d’artificio di capodanno costano di più: 20mila euro. Enormemente più care le «proiezioni architetturali», quasi 132mila euro. Per quanto riguarda le casette – il gran bazar in centro ha fruttato agli organizzatori 544mila euro – il «noleggio delle attrezzature mercatino» assorbe 135mila euro. Accanto convivono, sotto lo stesso “tetto”, le spese per il personale (quelle citate prima) e le spese per la «comunicazione e promozione» del mercatino: 43mila euro. La manifestazione, lo ricordiamo, incassa quasi 60mila euro di finanziamento pubblico.