<Vi preghiamo di comprendere fino in fondo la disastrosa situazione delle nostre famiglie e dell’intero paese>. Lettera aperta dei cittadini di Campione d’Italia ai curatori fallimentari del casinò e al Governo. <Vi capita mai di pensare al vostro futuro? A noi lo hanno strappato>, scrivono i residenti dell’enclave.
<Ci consideriamo vittime della forzata chiusura del Casinò, che ci sta trascinando sull’orlo dell’abisso finale – scrivono i residenti – Oggi davanti ai nostri occhi ci sono solo gli occhi dei nostri figli che non hanno più un futuro. Ogni giorno facciamo i conti con gli effetti di quella maledetta sentenza che ad oggi, quasi in modo surreale, è stata soffiata via. Lottiamo con la particolarità del territorio e viviamo, circondati da uno stato estero, lontani dalla nostra Italia che rimane sorda con le sue istituzioni alle nostre grida di aiuto. Non esiste più nessuna certezza, non c’è più nessuna dignità e tutto quello che resta è dolore e disperazione>.
I residenti si dicono esasperati e impotenti e domani potrebbero scendere in strada per una manifestazione non autorizzata. Chiedono ai curatori fallimentari di non presentare ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello civile di Milano che ha annullato il fallimento del casinò. <Chiediamo al nostro Governo di agire subito inviando il commissario per salvare il nostro paese – aggiungono – Il casinò di Campione d’Italia non è un’azienda ma è un paese intero, abitato da semplici cittadini, lavoratori, ex lavoratori, pensionati e bambini, che hanno pagato il prezzo più caro>.
I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil intanto chiedono al prefetto di organizzare un tavolo urgente con l’amministratore unico della società di gestione del casinò e i curatori fallimentari con l’obiettivo di arrivare alla rapida riapertura della casa da gioco.