“Non nascondo che avrei preferito parlasse prima con me, lunedì avremo un incontro”. Sono le parole del sindaco di Como, Mario Landriscina all’indomani dello sfogo dell’assessore Marco Galli che ha scosso nuovamente Palazzo Cernezzi dopo le dimissioni della collega Simona Rossotti. “Resisto fino al Giro d’Italia poi vediamo. Se le cose non cambiamo lascio”, aveva detto ammettendo così stanchezza e fatica nel portare avanti questioni fondamentali per la città. Parole dettate da una serie di difficoltà riscontrate negli ingranaggi della macchina comunale.
“Capisco la sua stanchezza e comprendo quanto possa essere faticoso e logorante seguire da vicino tutte queste iniziative – ha detto oggi con rammarico il primo cittadino – ma quando siamo chiamati a svolgere un ruolo istituzionale le parole hanno un peso, bisogna ricordarlo”.
“L’ho chiamato per capire il senso delle sue affermazioni – dice ancora Landriscina – È evidente che questo malessere interiore va compreso, non nascondo però che mi sarebbe piaciuto un modo diverso di fare. Anche soltanto come atto di riguardo verso di me”.
In ogni caso, aggiunge, “è accaduto e ne parleremo. Il periodo che stiamo vivendo, sul piano amministrativo, è complesso e stressante. Galli – sottolinea il sindaco – sta lavorando moltissimo e gliene do atto volentieri».
Galli, responsabile di Ambiente e Sport, si è preso una pausa di tre giorni, tornerà in Comune lunedì per affrontare direttamente con il sindaco la questione. Solo allora si potrà capire se le dichiarazioni dell’assessore avranno un seguito.
Dure le dichiarazioni di Tommaso Legnani, segretario cittadino del Pd. “Se ne stanno andando tutti: finirà che il sindaco rimarrà da solo a governare un’intera città. Forse è ora che vadano a casa e passino nuovamente la parola ai cittadini”.
“La Giunta è allo sbando – aggiunge – Una situazione mai vista altrove, soprattutto in governi di città capoluogo”, conclude Legnani.