La crisi di Campione d’Italia è arrivata a un punto tale che non è più garantito neppure il risaldamento negli uffici pubblici e i lavoratori del Comune, senza stipendio da quasi un anno, hanno diffidato formalmente il commissario Giorgio Zanzi, chiedendogli <l’utilizzo delle risorse disponibili nel rispetto delle norme e regolamenti>.
La diffida è firmata dal coordinatore delle rappresentanze sindacali unitarie Marco Boffa. <I dipendenti sono senza stipendio da un anno e il Comune non paga i fornitori, come dimostra il mancato rinnovo del contratto per il riscaldamento – sottolinea Vincenzo Falanga, Uil – Il municipio ha ricevuto un contributo da 5 milioni di euro dallo Stato e di fatto questa diffida è un atto fatto per capire come siano state utilizzate queste risorse. In situazioni di crisi come quella del municipio di Campione ci sono regole da rispettare per l’utilizzo delle risorse disponibili. Si tratta di chiarire come mai non sia stato pagato almeno uno stipendio arretrato. Chiediamo il rispetto delle priorità nella gestione delle risorse>.
Venerdì è in programma un’assemblea dei lavoratori, che potrebbero decidere azioni dimostrative, anche in vista della decisione del tribunale sul ricorso contro i licenziamenti, attesa per il 26 febbraio.
<I lavoratori sono giustamente preoccupati perché non percepiscono lo stipendio – risponde il commissario Giorgio Zanzi – Questa situazione però non è dovuta a cattiva volontà, ma alle difficoltà finanziarie. E’ già implicito che quando ci saranno risorse saranno pagati gli stipendi. I finanziamenti statali, come previsto dalla legge per un Comune che ha sforato l’anticipazione di tesoreria, sono stati utilizzati per rientrare dall’anticipo. Non c’erano alternative>.
I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil intanto hanno chiesto un incontro urgente al prefetto. <Questa pesante situazione sta generando nella popolazione un forte sconforto e senso di abbandono da parte delle istituzioni – scrivono nella richiesta a Ignazio Coccia – Il perdurare di tutto ciò può far venire meno la coesione sociale e sfociare in una problematica di ordine pubblico>.