Ci ha messo quasi tre settimane, qualche giorno di “decompressione” – come l’ha definito lui – ma alla fine Mario Lucini, ex sindaco di Como, ha voluto affidare al profilo Facebook i suoi pensieri e alcune parole di ringraziamento a chi gli è stato vicino. Lucini, imputato nel processo per presunte irregolarità nella gestione del cantiere delle paratie e di altre opere pubbliche del Comune di Como, è stato condannato in primo grado a un anno e sei mesi. “Ci ho messo un po’ di tempo, – ha scritto l’ex sindaco – ma ho sempre pensato che nei momenti difficili si debba evitare di lasciar guidare i propri pensieri e le proprie parole dalla delusione o, peggio ancora, dalla rabbia. Spesso la vita ci pone davanti prove dolorose e impensate. Mai però avrei immaginato di poter essere un giorno considerato “controparte” dalla Repubblica Italiana, il mio Paese; un Paese che amo e di cui rispetto le Istituzioni – ha aggiunto Lucini, lasciando trasparire un velo di amarezza – E’ un colpo duro, difficile da metabolizzare. Gli ideali, le passioni, i sogni che ti hanno accompagnato nella vita, te li senti morire dentro, ed è davvero brutto”. L’ex sindaco, però – come scrive – vuole proseguire la sua battaglia. “Al di là dell’amarezza, penso che nessuno possa permettersi di lasciar morire i propri ideali, le proprie passioni e i propri sogni. Con umiltà e coraggio vanno rivitalizzati e rinnovati ogni giorno. Anche perché c’è un’altra cosa in cui ho sempre creduto ed alla quale non intendo rinunciare adesso – conclude Lucini – l’affermazione della verità”.
Forza Mario! Siamo con te in tanti!