Diminuisce la richiesta di ore di cassa integrazione da parte delle imprese in provincia di Como nel 2018 rispetto all’anno precedente. Si parla di -28,4% e -603 lavoratori che hanno usufruito di questo ammortizzatore sociale. Emerge dal 12° Rapporto Uil del Lario. Nello specifico, calano, anche se di poco (-1,1%), le ore di cassa integrazione ordinaria nel settore tessile, mentre aumentano (+5,4%) nelle aziende della meccanica e metallurgia. I settori che registrano una maggiore diminuzione sul Lario sono l’artigianato e il commercio. “Per l’economia comasca, – spiega il Segretario generale CST UIL del Lario Salvatore Monteduro – le maggiori criticità sono state ad inizio anno, soprattutto per il settore tessile, che fa ancora fatica a trovare una continuità e stabilità economica. Basta ricordare la situazione di crisi aziendale presente in Canepa. Tutti gli altri settori produttivi hanno invece rilevato maggiore dinamicità, con il settore del turismo in provincia di Como che ha dato un contributo notevole a sostegno della ripresa. Resta, però, una preoccupazione di fondo per quanto la guerra commerciale e la frenata dell’economia globale, in special modo di quella tedesca, che con oltre 820 milioni di euro è la principale destinazione dei prodotti manifatturieri comaschi, possa incidere negativamente sull’economia lariana nell’anno in corso. Queste paure impongono azioni di politica economica da parte del governo atte a sostenere la domanda interna, con la quale attenuare gli eventuali effetti negativi dei mercati globali. Infine, – conclude Monteduro – si rileva l’importanza sociale degli ammortizzatori, con i quali si è impedito a 2.300 lavoratori delle province di Como e Lecco di perdere il posto di lavoro”.