I pendolari che utilizzano i treni di Trenord e salgono (o scendono) alla stazione di Como San Giovanni, spesso, devono fare i conti con le conseguenze di ritardi troppo frequenti.
Oggi, però, i disagi erano legati a un altro problema: la mancanza d’acqua.
L’intera stazione, infatti, è rimasta a secco per oltre due ore, in tarda mattinata. Bagni chiusi, niente caffè al bar, perché la fornitura dell’acqua è stata completamente interrotta.
Già la stazione di Como San Giovanni non brilla per la quantità di servizi offerti al viaggiatore, e l’impressione – scendendo dal treno – è quella di trovarsi in un piccolo scalo di provincia, piuttosto che in una stazione internazionale di collegamento con la Svizzera.
Se a queste condizioni si aggiunge la mancanza d’acqua, la situazione diventa quasi paradossale. Per un paio d’ore, questa mattina pure i bagni sono rimasti chiusi, con un cartello che indicava un intervento di manutenzione.
Nel corso del pomeriggio si è poi scoperto il motivo del disservizio: molto semplicemente, non era stata pagata la bolletta dell’acqua.
Non intenzionalmente, ovvio, ma per un disguido burocratico. Un cambio di ragione sociale, e quindi di intestazione, che ha fatto scattare i meccanismi di sollecito e di interruzione della fornitura dell’acqua. Non appena è stato segnalato e chiarito il disguido, dai rubinetti di Como San Giovanni è tornata a scorrere l’acqua.