I prossimi giorni – con la ripresa di tutte le attività dopo la pausa natalizia – rappresenteranno il vero banco di prova per la fatturazione elettronica. Il flusso di dati registrato fino ad oggi, al netto delle inevitabili incertezze e richieste di chiarimenti, non ha infatti messo a dura prova il sistema elaborato per gestire questa novità fiscale introdotta dalla Legge di bilancio. Ma già da oggi, per crescere verso la fine del mese, quando solitamente vengono emesse le fatture, scatterà un vero test per l’Agenzia delle Entrate che ha già messo a disposizione sul proprio sito un’apposita sezione. E anche a Como la situazione non si discosta dal resto d’Italia. «Stiamo informando i nostri clienti già da tempo. Ma inevitabilmente, a partire dalle prossime ore, assisteremo a un incremento di richieste di assistenza – spiega Laura Bordoli, commercialista comasca – Mi sembra che si sia voluto partire troppo in fretta con questa novità. Sarebbe forse stato meglio iniziare gradatamente, così da risolvere adeguatamente le criticità. Ma così non è stato e quindi ci troviamo a far fronte a diverse fattispecie da spiegare e far comprendere rapidamente, soprattutto agli imprenditori medio piccoli». Ma ecco le caratteristiche di questa novità: chi emette fatture, a seguito di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuati tra soggetti residenti o stabiliti in Italia potrà farlo solo tramite fatture elettroniche che si differenziano da quella cartacea perché vanno necessariamente redatte utilizzando un pc, un tablet o uno smartphone e devono essere trasmesse elettronicamente al cliente tramite il Sistema di Interscambio. «Sicuramente molte aziende medio-piccole non sono ancora pronte – spiega il presidente di Confartigianato Como, Roberto Galli – Si tratta comunque di un passaggio che andava fatto, anche se inevitabilmente all’inizio ci saranno dei problemi di assestamento». Uno dei fattori negativi riguarda «l’aspetto economico. Ancora una volta si sono fatti ricadere sulle aziende i costi per la gestione e l’archiviazione delle fatture che possono variare da 200 euro per i soggetti più piccoli a migliaia di euro», chiude il presidente di Confartigianato. Sono esonerati gli operatori (imprese e lavoratori autonomi) che rientrano nel cosiddetto “regime di vantaggio” e quelli che rientrano nel “regime forfettario”. A queste categorie di operatori si possono aggiungere i “piccoli produttori agricoli” che erano esonerati per legge dall’emissione di fatture anche prima dell’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica.