“La scomparsa di Mattia ha scosso tutta la comunità. Il ragazzo era molto conosciuto in paese. Ed era giovane, molto giovane”.
Giuliana Castelnuovo, sindaco di Albavilla, spiega come il piccolo paese del Triangolo Lariano stia seguendo, passo dopo passo, le notizie stampa sulle indagini che permetteranno di ricostruire dinamica e cause della morte di Mattia Mingarelli.
“Tutto ciò che sappiamo – continua il sindaco – lo apprendiamo dalla stampa. Tutto il paese ne parla, perché Mattia era molto conosciuto e ha lasciato un bellissimo ricordo nella memoria di tutti. Un bravo ragazzo, di un’ottima famiglia”.
Famiglia attorno alla quale domani, alle 16, nel santuario della Madonna di Loreto, ad Albavilla, dove sono stati programmati i funerali, si stringeranno amici, parenti e conoscenti di Mattia Mingarelli.
Daranno tutti l’ultimo saluto al giovane morto tra le montagne della Valmalenco, in attesa che le indagini arrivino a una ricostruzione precisa di quanto accaduto e possano quindi stabilire le cause della morte.
Mingarelli era andato in Valmalenco il 7 dicembre, per trascorrere in montagna il weekend dell’Immacolata.
E’ stato ritrovato senza vita tra i boschi, sotto un pilone della seggiovia, il 24 dicembre.
L’ultimo ad averlo visto vivo è il gestore del rifugio di zona, che aveva trovato anche il suo cellulare.
Dopo l’autopsia, l’ipotesi di un incidente è parsa la più concreta, ma la presenza ieri dei Ris al rifugio fa supporre che gli investigatori al momento non stanno scartando alcuna pista. Claudio Gittardi, procuratore capo di Sondrio, nelle scorse ore ha spiegato che il medico legale ha riscontrato fratture occipitali e orbitali compatibili sia con una caduta sia con un colpo causato da un corpo contundente.