Indagini per risalire alla causa e alla dinamica della morte di Mattia Mingarelli: oggi i carabinieri del Ris di Parma hanno trascorso diverse ore al rifugio Barchi di Chiesa Valmalenco, a poca distanza dal punto in cui il 24 dicembre è stato ritrovato il cadavere del 30enne di Albavilla.
I carabinieri del reparto scientifico hanno prelevato alcuni strumenti informatici – un pc e alcuni dischi – del proprietario del rifugio, che al momento non risulta indagato. Il rifugio, per il quale l’avvocato dell’uomo Maurizio Carrara aveva chiesto il dissequestro, resta al momento sotto sequestro, in quanto il sostituto procuratore Antonio Cristillo ne ha rigettato l’istanza.
L’autopsia sul corpo del giovane (al termine della quale sembrava farsi strada l’ipotesi di un incidente) non ha completamente chiarito i dubbi degli investigatori. Al momento non viene esclusa alcuna pista.
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