Commercio e Città dei Balocchi, un connubio difficile. Se infatti è vero che la manifestazione natalizia attira in città migliaia di visitatori e potenziali acquirenti è altrettanto vero che non sempre queste persone entrano nei negozi del centro. Anzi. «Dipende molto dalla tipologia di negozio – dice Marco Cassina, commerciante di piazza Duomo e presidente di Federmoda di Confcommercio Como – Per gli esercenti più tradizionali devo dire che all’accensione delle luci si potrebbero tirare giù le serrande. Non è una critica alla kermesse che ha indubbi meriti ma è un fatto incontrovertibile. Potremmo infatti tranquillamente chiudere i negozi intorno alle 17. Da quel momento in poi nessuno si interessa più a guardare le vetrine e men che meno pensa a entrare a fare acquisti: i cittadini comprano oggettistica a buon mercato tra i 5 e 10 euro. «Anche per quanto riguarda le casette che vendono prodotti, va detto che sempre più spesso gli oggetti e i cibi in commercio sono gli stessi che si ripetono più volte nei diversi spazi espositivi. Forse sarebbe ragionevole dare la priorità alle attività locali, del territorio», chiude il presidente di Federmoda di Confcommercio Como.
Ed è la stessa opinione di Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti Como. “L’anno prossimo chiederemo agli organizzatori della Città dei Balocchi di coinvolgere il commercio locale nel mercatino: vorremmo che fosse un veicolo di promozione dei prodotti del nostro territorio”.
Sul traffico generato dagli eventi di Natale, secondo Casartelli “paghiamo innanzitutto l’assenza del posteggio Ticosa. Poi – aggiunge – alcune strategie vanno assolutamente riviste: dalla cartellonistica che invita a lasciare l’auto nei posteggi di cintura, insufficiente, ai percorsi della navetta dall’autosilo Valmulini, che secondo noi dovrebbe passare da via Milano, anche per dare visibilità al quartiere. Il vero problema è riuscire a canalizzare chi arriva da fuori, rendere il trasporto pubblico più efficiente e spalmare gli eventi di Natale su una porzione più ampia della città”.