È stallo sul forno crematorio del cimitero Monumentale di Como. A mancare è ancora la richiesta da parte del Comune dell’autorizzazione allo scarico dei fumi nell’atmosfera. Una questione meramente burocratica ma che tiene in sospeso la fase di collaudo del forno.
Questa mattina il tavolo tecnico, annunciato nei giorni scorsi dall’assessore ai servizi cimiteriali di Como, Francesco Pettignano e dal neo presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, per fare il punto sulla documentazione necessaria per far partire la richiesta di autorizzazione. Soltanto lo scorso 5 ottobre il Comune ha trasmesso alla Provincia l’istanza per l’autorizzazione allo scarico dei fumi nell’atmosfera – provvedimento atteso da giugno – ma a causa della modulistica inadeguata e della carenza di elementi tecnici, la richiesta era stata rispedita al mittente. “Questa mattina abbiamo fatto il punto su come la domanda deve essere presentata – spiega Franco Binaghi dirigente del settore Ecologia e Ambiente della Provincia di Como – Verosimilmente il prossimo lunedì il Comune presenterà la richiesta corretta”. “Stiamo facendo di tutto – dice il presidente della Provincia Bongiasca – È una necessità che riguarda non soltanto la città di Como ma l’intero territorio”. Dalla Provincia arriva anche l’intenzione e l’impegno di rilasciare l’autorizzazione in tempi brevi. “Contiamo di dare il via all’istruttoria in 60 giorni su 120 a disposizione”, continua Bongiasca. “L’errore c’è stato – dice l’assessore Pettignano – ora però stiamo cercando di riparare – e aggiunge – gli uffici sono al lavoro per elaborare il bando per la gestione, così da essere pronti quando ci arriverà la risposta della Provincia sull’emissione dei fumi”. Intanto i prossimi passi, qualora il Comune presentasse in maniera corretta la domanda, sono la convocazione della conferenza dei servizi con i soggetti interessati, tra cui Arpa e Ats. Una volta ottenuta l’autorizzazione generale alle emissioni in atmosfera, per l’avvio dell’operatività dell’impianto è necessario un periodo di messa a regime del forno a cui seguono tutta una serie di verifiche e campionamenti dei risultati. Il cammino da intraprendere per tornare a riaprire il forno crematorio è ancora molto lungo, peccato però che non sia ancora iniziato.
Siamo nel 2018, non è spiegabile che ci voglia ancora mesi per la messa in opera del forno. mi domando se gli altri forni, in funzione, abbiano avuto una storia così controversa. con le nuove tecnologie a disposizione si dice che i tempi sono per verifiche e balle varie. Ogni qualvolta che si entra nel merito non si capisce se è per mancanza di disponibilità economiche o perchè non si hanno tecnici per il funzionamento. questo va a discapito degli utenti che sono costretti a rivolgersi ad altri impianti con aumenti di spesa a dir poco insopportabili. Grazie per gli aggiornamenti della signora Dolci Vittoria. Ripeto, è vergognoso. cordialmente