La calma prima della tempesta. Questa mattina il “neoassessore” di Fratelli d’Italia Francesco Pettignano ha partecipato alla prima riunione di giunta con la nuova casacca di partito dopo aver lasciato, tra mille polemiche, Forza Italia. E dal Comune sono arrivate voci di una seduta in apparenza molto tranquilla. “Nessun problema o attrito in giunta. Si è lavorato come si dovrebbe fare, senza perdite di tempo inutili su altri argomenti. Non abbiamo parlato di quanto accaduto anche perché non sento di dover spiegare nulla di particolare, per adesso – spiega Pettignano – Ho sentito dire molte cose, sbagliate, su quanto accaduto in questi ultimi giorni. Io penso solo a fare il mio dovere. Dico però che a breve, dopo essermi concesso ancora al massimo un paio di giorni di riflessione, dirò la mia versione dell’accaduto. Perché è giusto che spieghi nel dettaglio la vicenda che mi ha visto protagonista e che non si riduce a un cambio di schieramento”. Intanto in serata anche il sindaco Landriscina è intervenuto. “Nessuna discussione in giunta sull’accaduto. Sto svolgendo delle riflessioni e per ora non intendo assumere decisioni affrettate. Lunedì sera è prevista una sessione di consiglio importantissima sul bilancio e quello sarà il primo concreto banco di prova della maggioranza. Quindi osserverò molto interessato lo sviluppo dei lavori”, ha detto il sindaco, riferendosi ovviamente alla recente decisione di Forza Italia di rimanere fuori dalla giunta e fornire l’appoggio esterno al sindaco Landriscina, valutando caso per caso come comportarsi. All’attacco intanto il neo segretario provinciale del Pd, Federico Broggi. “Perché la Lega non dice niente? Il sindaco che ha espresso è sotto attacco, la città è ferma e la Lega non parla? Se tacciono è solo perché intravedono un possibile ritorno elettorale in caso di elezioni anticipate. Poi Broggi aggiunge: “Credo che la politica, oggi più che mai, abbia il dovere di restituire dignità alle nostre amministrazioni comunali, di riprendere contatto con le persone, di calarsi nella vita di tutti i giorni, ma questo triste spettacolo è l’esatto opposto di ciò di cui abbiamo bisogno. Il sindaco del capoluogo, che viene eletto per amministrare al meglio il Comune, è esso stesso vittima di questo gioco di potere, dal quale lo invito nuovamente a togliersi chiarendo che futuro vuole scrivere per Como”.