“Io ho seguito le indicazioni del sindaco”, ripete Francesco Pettignano. Assessore, poi ex assessore, e poi ancora assessore.
Spiega così quella rapida mossa grazie alla quale, nel giro di poche ore, è uscito dalla giunta di Como, ha cambiato casacca – da Forza Italia a Fratelli d’Italia – ed è rientrato in giunta.
Nemmeno il tempo, per gli addetti comunali, di staccare il cartellino dall’ufficio del Comune. Un gioco di prestigio che in altri tempi, quando il partito era una scelta di vita e non di opportunità, sarebbe risultato intollerabile.
Soprattutto agli occhi di chi, questa crisi di maggioranza, l’ha innescata: Forza Italia. Che ora si ritrova in giunta lo stesso assessore che aveva sfiduciato, ma con un’altra casacca politica.
Gli esponenti di Forza Italia, a microfoni spenti, dicono – anche con termini piuttosto coloriti – di essere infuriati, arrabbiati. A microfoni accesi, però, non è stato detto (o fatto) ancora nulla. Viene da pensare quasi che Forza Italia accetti incredibilmente di ingoiare questo boccone amaro, a meno di compensazioni o poltrone dell’ultimo minuto.
Fratelli d’Italia ha diffuso un diplomatico comunicato in cui, al netto del poltichese, dice “non è colpa nostra”. Forza Italia sbuffa e nulla più. L’assessore rimane avvitato alla poltrona. La vera vincitrice è la Lega, che guarda gli alleati scannarsi e resta, lei sì, davvero fuori. Serena. E consapevole che se si tornasse al voto, andrebbe all’incasso di questa farsa.