“Facciamo rinascere quel pezzo di città. Lo dobbiamo ai comaschi”: è l’auspicio di Patrizia Maesani, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Urbanistica, intervenuta sullo sgombero della Santarella. Ieri, infatti, sono stati murati tutti gli accessi dell’ex centrale termica della Ticosa, per evitare che l’area continuasse ad essere un rifugio per senzatetto. Al momento dell’irruzione nella struttura, le forze dell’ordine hanno trovato due persone. “Mi sembra sia stato un atto più che giusto – dice Maesani – così come penso si dovrebbe agire in questo modo in tutte le aree abbandonate della città. È necessario però porsi il problema di queste persone che, sgomberate da qui, troveranno riparo da un’altra parte. Aree di degrado come quella della Santarella possono diventare pericolose, può succedere di tutto perché l’uomo quando perde la dignità arriva ad essere brutale. E si rischia di avere in città delle vere e proprie bombe sociali. La legalità – prosegue Maesani – deve procedere di pari passo con l’umanità. In concomitanza con lo sgombero, si dovrebbe pensare a un’alternativa per queste persone”. Sulla stessa linea, il consigliere della lista di minoranza Civitas Bruno Magatti, per il quale il nodo è soprattutto politico: “Non basta allontanare il problema, occorre dare soluzioni, a questo è tenuto chi è stato eletto come amministratore della città. – dice Magatti – Le persone che trovavano nella Santarella un rifugio non possono essere negate, e temo fortemente che le loro condizioni già precarie possano deragliare e peggiorare in modo considerevole. Perché non è facile vivere in quella maniera, specie se non si ha avuto scelta. Insomma, la politica che nega l’esistenza di un problema è una non politica, occorrono soluzioni anche temporanee, come è stato il centro di via Regina”. Intanto, l’amministrazione sta lavorando a un progetto per la riqualificazione dell’area. “Mi auguro che non rimanga soltanto un parcheggio – conclude Maesani – ma sono certa che non sia nelle intenzioni dell’amministrazione”.