“Brivio è innocente, si è sempre professato tale e non ritiene di qualcosa da nascondere”. L’omicidio dell’architetto Alfio Molteni sarebbe frutto di “atti concordati” tra la moglie, Daniela Rho, e Luigi Rugolo, uomo assoldato dalla donna per effettuare i “singoli atti intimidatori sino alla gambizzazione” che poi – per errore – divenne letale. Per questo motivo le dichiarazioni sia della Rho, sia di Rugolo, sono “assolutamente inattendibili» in quanto nate con il solo scopo di “calunniare per vantaggi personale quello che doveva essere l’uomo dei sogni” e che invece le aveva dimostrato solo “una attrazione sessuale”.
Sono queste, in sintesi, le motivazioni contenute nelle 198 pagine con cui il legale di Alberto Brivio, l’avvocato Aldo Turconi, ha presentato ricorso in Appello contro la sentenza all’ergastolo per il proprio assistito. Alberto Brivio, commercialista brianzolo, è accusato dalla procura di essere il mandante degli atti intimidatori sfociati nell’agguato mortale la sera del 14 ottobre 2015. Le udienze sono state fissate per l’8 e il 10 gennaio e per il 7 febbraio.