I giovani comaschi danno molta importanza alla formazione, ma dopo il percorso scolastico, uno su cinque non trova lavoro. In provincia la disoccupazione sfiora l’8,5%, mentre quella giovanile è in linea con la media lombarda e nel 2017 ha toccato quota 22,6%, in crescita rispetto al 2016. Emerge dal Rapporto “Scuola e mercato del lavoro: dalla formazione alla professione”, commissionato dalle due Camere di Commercio di Como e Lecco e reso noto in occasione di Young a Lariofiere di Erba. Il numero di diplomati nelle scuole di Como è salito nel 2018 fino a sfiorare le 3.950 unità: si conferma elevata la quota dei liceali che incide per il 47%, mentre è in leggera flessione quella dei diplomati negli istituti professionali. Nel territorio lariano oltre il 60% dei diplomati inizia un percorso universitario. Il numero di immatricolati, nell’anno accademico 2016-2017, sfiora le 2.450 unità, con una prevalenza di genere femminile, il 54%, e le scelte universitarie si orientano maggiormente verso le discipline economico-statistiche e i diversi indirizzi della facoltà di ingegneria. Secondo la ricerca, a Como e Lecco la quota di persone che lavora fuori provincia è in crescita, e lo è in misura particolare per la fascia giovanile. Il 27% degli occupati tra i 15-29 anni, residenti nel territorio lariano lavora, nel 2017, fuori provincia. L’area metropolitana milanese attrae la quota più significativa di giovani, ma un flusso considerevole si dirige anche verso la provincia di Monza. Secondo i dati elaborati dai Centri per l’Impiego, in provincia di Como gli avviamenti al lavoro di giovani tra i 15 e i 24 anni aumentano da 13.200 nel 2016 a 15.450 nel 2017. Nell’area lariana, le “imprese giovani” sono 3.800 e rappresentano circa l’8% delle imprese registrate sul territorio. Nel settore dei servizi si concentra il 69% del totale, a fronte del 24% di imprese attive nel manifatturiero e nell’edilizia e del 6% nel settore agricolo-zootecnico.
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