Una barriera dovrebbe proteggere, tutelare, preservare. Nel caso di via Grandi, a Como, le barriere da protezione si trasformano in pericolo.
Il caso nasce dalla segnalazione di un telespettatore, ma ogni comasco che passa dalla strada – e sono migliaia, perché è una delle vie principali d’accesso alla città – si sarà accorto delle pericolosissime barriere rotte.
Anni, decenni orsono, chi progettò l’arredo urbano di via Grandi –la strada che porta da piazza San Rocco a viale Innocenzo – pensò di proteggere i pedoni con una serie di paletti di cemento.
Ciò che il progettista non immaginava, però, è che negli anni a venire la manutenzione sarebbe stata a dir poco carente.
E così, parte dei paletti di cemento è stata abbattuta dalle auto a causa di qualche incidente. Le protezioni rotte non sono state sostituite. A lato della strada si vedono quindi calcinacci di cemento e resti di tondini di ferro che reggevano i paletti abbattuti.
In queste condizioni, le protezioni – oltre a non servire allo scopo per cui vennero installate – si trasformano in una trappola potenzialmente molto pericolosa per ciclisti e motociclisti, che in caso di scivolata rischierebbero di scontrarsi contro i paletti di cemento o contro i resti.
Un problema di sicurezza, quindi, anche in considerazione dell’altissimo numero di veicoli che attraversano via Grandi. Senza parlare, poi, di decoro urbano: il paesaggio – già rovinato dai ruderi della Ticosa – certo non viene impreziosito dai resti dei paletti di cemento abbattuti.
Grazie al cittadino che ha nuovamente segnalato il degrado dei manufatti in cemento. Sono anni che la pubblica amministrazione conosce il pericolo purtroppo non ha mai fatto nulla.
Sono barriere (?) non a norma vanno assolutamente sostituite .